Fantasy Off Air
Interviste via mail
E sempre in attesa della grande maratona che sarà il Lucca Comics and Games, la redazione di Fantasy on Air non si stanca di tenere gli occhi puntati su ciò che sta succedendo anche in territori più vicini a noi. È il caso di Demetrio Battaglia che con un editore tutto piemontese, Nadia Camandona Editore, sta mettendo su un complesso e ramificato progetto. Partendo dalla pubblicazione del terzo libro di Arkhesya, Il Talismano della Driade, Demetrio non si è fermato e ha deciso di allargare il mondo di Arkhesya ad altri autori. È nata cosi la “Gazzetta di Arkhesya”, un luogo dove sarà possibile incontrare i protagonisti creati da altri scrittori e sentire dalla loro stessa voce cose sta succedendo nei loro mondi. La Gazzetta sarà presentata durante la Notte di Arkhesya. Leggete cosa ci ha raccontato Demetrio di questa tentacolare iniziativa…
FOA: Ciao Demetrio bentornato a Fantasy on Air, dopo l’ultimo incontro al Salone del Libro avvenuto nel 2011 pensavi già di esserti liberato di quelli di Fantasy on Air e invece… l’erba cattiva non muore mai!
Demetrio: io invece sono contentissimo di sentirvi, altro che. Negli ultimi due Saloni non mi avete intervistato e mi sono sentito un tantino trascurato… eh eh
FOA: oh cavolo, ti sei nascosto così bene? Non ti preoccupare che ora ti riacchiappiamo. Iniziamo la tortura… Demetrio Battaglia, l’uomo: chi è? Hai voglia di presentarti ai nuovi ascoltatori di Fantasy on Air che ancora non ti conoscessero?
Demetrio: Nella vita sono un consulente e sviluppatore informatico, ma con la creazione di mondi fantastici e la scrittura di romanzi e racconti fantasy coltivo anche molti altri interessi con grande passione. Da 10 anni conduco una trasmissione radiofonica che si occupa di Filosofia e Spiritualità, studio comparato delle religioni e mitologia, sono presidente di una associazione culturale che dal 2008 si occupa di divulgare cultura alternativa nel territorio dove vivo. E mi piace molto fare sport…
FOA: wow, sei una persona super impegnata. Ricapitolando crei software fantastici mentre corri a fregarci il posto in radio e mentre progetti di diventare il prossimo conduttore di Fantasy on Air ci fai credere che sia colpa del nostro Karma per tutti gli scrittori che abbiamo maltrattato durante questi anni…. abbiamo capito bene?
Demetrio: direi benissimo… oltretutto vi argomento il tutto in maniera convincente citandovi autori, tomi pesantissimi, correnti di pensiero, insomma… alla fine vi convinco pure!
FOA: Bene direi che la prova per entrare in trasmissione l’hai superata. Non appena eliminiamo fisicamente lo stagista (Fab) ti facciamo un fischio per sostituirlo. Seriamente… davvero tante, tante passioni e tanti, tanti impegni. Come riesci a far collimare tutto? Dove trovi il tempo per scrivere, fare sport, lavorare e far radio?
Demetrio: Ho abolito molte cose inutili, la TV per prima. Trascorro l’intero mio tempo libero coordinando tutte le mie attività altre, scrivo e studio di notte. In ogni caso secondo me si tratta di organizzazione e allenamento. Il tempo si trova e poi devo dire che molto aiuta il fatto che sono un libero professionista e quindi riesco a gestire il tempo al meglio. Non è semplice comunque. Ah… importante, non ho bisogno di molte ore di sonno, questo aiuta.
FOA: Bene, fortunatamente siamo un programma radiofonico, quindi non ricadiamo fra le tue attività abolite. 🙂 Da quello che dici deduciamo che l’allenamento e lo sport siano, oltre che una pratica, una forma mentis per te, ti basi quindi su un programma preciso e quotidiano per scrivere i tuoi romanzi?
Demetrio: Lo sport è per me essenziale per la lucidità mentale, tanto quanto l’alimentazione. Per la scrittura accade una cosa particolare… non esiste un “dove scrivo” o un “quando scrivo”, direi che esiste uno “scrivo” ovunque mi trovo e in ogni momento. Dire che per me accade una sorta di “spostamento” in Arkhesya e in quel luogo inizio a scrivere come se avessi lasciato la storia che sto narrando 2 minuti prima. Quindi nessun rito dello scrittore, semplicemente accendo il pc e attacco da dove avevo lasciato un giorno prima o tre giorni prima. Potrebbe essere che sono posseduto e la mia è scrittura automatica? mah… speriamo di no, eh eh
FOA: Uhmmm per sicurezza noi intanto facciamo una telefonatina a un esorcista, così tanto per star tranquilli… 🙂 A proposito di Arkhesya, progetto composito e dalle mille sfaccettature, se ne potrebbe parlare per giorni. Partiamo dal “comincio”: Arkhesia è prima di tutto il mondo in cui è ambientata la trilogia, della quale è appena uscito il terzo volume dal titolo “Il Talismano della Driade” ed edito da Nadia Camandona Editore… hai voglia di raccontarlo brevemente a chi non lo conoscesse?
Demetrio: Arkhesya nasce alla fine degli anni 90 e da allora è molto mutata. Diciamo che Arkhesya ha preso l’attuale forma verso il 2004-2005 e nel 2006 è uscita la prima trilogia di racconti lunghi “Gli Albori” che ora non esiste più sul mercato perché esaurita. Arkhesya è un mondo fantastico, che allo stato attuale delle cose è abitata da quattro razze differenti per modalità di vita e perché alcune sono dotate di magia e altre no. In questo mondo, che è visibile in una mappa disegnata appositamente, sono ambientate tutte le mie storie e i miei racconti. In ogni caso per chi volesse approfondire è presente una sorta di grande manuale online sul sito www.wiki.arkhesya.com nel quale sono raccontati tutti i dettagli di questo mondo. “Il Talismano della Driade” è i romanzo chiude la trilogia “I Veggenti di Arkhesya”, una trilogia High Fantasy che racconta la storia di una famiglia dotata, grazie a una strana genealogia, di una forma di magia molto particolare. Per tutti e tre i romanzi fin dal primo “La Stirpe di Gatra” si dipanano moltissime avventure alla ricerca delle radici di questa famiglia, che cerca di contrastare le forze malefiche che, risvegliatesi, tentano di conquistare il potere distruggendo l’intero mondo di Arkhesya. Le forze del male impegnano a fondo i protagonisti dei tre romanzi, ma soprattutto nel terzo si rischia la catastrofe. Tutti saranno chiamati a difendere il mondo di Arkheysa, anche i popoli più nascosti. In special modo nell’ultimo romanzo sono presenti etnie che abitano in Arkhesya, ma che mai erano entrate nella narrazione. Ora a causa di una profezia che predice la catastrofe tutte le forze devono essere messe in campo.
FOA: Molte famiglie e molti personaggi da gestire, complimenti non deve essere facile, noi facciamo fatica a gestirne uno solo (Fab), fra l’altro se Arkhesya ha delle prigioni sotterranee o dei fossati o cripte, non è che lo vorresti per rinchiuderlo dentro? Non ha poteri magici particolari a parte quello di spaccare le balle ma alla fine ti ci affezioni pure! 🙂 Scherzi a parte c’è un personaggio al quale ti senti più legato e se sì perché?
Demetrio: Vari sono i personaggi a cui mi sono affezionato durante la narrazione. Direi che naturalmente Dhyan, il protagonista del primo romanzo è chiaramente uno a cui ci si affeziona. Il classico anti-eroe che sembra trovarsi in una situazione terribile malgrado lui. Nevèa, la maga dell’acqua, una protagonista dell’intera trilogia che sarebbe dovuta sparire dopo 15 pagine del primo romanzo, ma si è fatta largo nel corso della narrazione ed è diventata una protagonista indispensabile. (Ho tentato anche di ucciderla in un passaggio del primo romanzo, ma si è salvata). Naturalmente nel terzo romanzo mi piace molto la coppia di nani che, ribelli alle rispettive società in cui vivono, si uniscono e creano un sodalizio che sarà preziosissimo per tutta la storia. Molti sono i personaggi a cui mi affeziono, anche quelli cattivi, e quando per qualche motivo muoiono (nei miei libri c’è parecchio turn-over) mi spiace parecchio. Tuttavia personaggio a cui sono più legato è chiaramente Varnutis, il narratore, guaritore, viaggiatore e conoscitore di tutte le storie di Arkhesya. Fa parte di una specie di setta di narratori che hanno un solo grande potere: la memoria. È attraverso la memoria che sono in grado d ricordare tutte le storie esistenti in Arkhesya fin dalla notte dei tempi.
FOA: Una sorta di Omero insomma. A proposito di Antica Grecia, quanto la filosofia, che ci hai detto essere una tua grande passione, ha influenzato la tua scrittura e Arkhesya? Si può ritrovare qualcosa dei tuoi studi spirituali e filosofici nel mondo di Arkhesya?
Demetrio: Certo. Sono reduce da una conferenza nella quale ero relatore il cui titolo era “Mito e Simbolo”. Devo dire che essendo un appassionato di filosofia, spiritualità e mitologia chiaramente lascio qualcosa nei miei racconti. La mitologia ad esempio aiuta tantissimo, soprattutto quella Norrena, ma anche quella Greca. Ci sono figure mitologiche che sono ispiranti al massimo. Attenzione… non scrivo saggi, per nulla, ma è chiaro che quella mia passione in qualche passaggio si fa sentire. Non è che nelle mie storie ci siano degli insegnamenti di vita, lungi da me, ma spero che in alcuni passaggi o dialoghi vi siano dei momenti che facciano riflettere il lettore, non solo divertire.
FOA: Oltre ai trattati filosofici, ai saggi di simbologia e mitologia, cos’altro leggi? Ci sono autori che porti particolarmente nel cuore e che virtualmente ringrazi mentre scrivi Arkhesya?
Demetrio: Tutti gli scrittori fantasy devono qualcosa a Tolkien… chiaro. Ma io sarò grato per sempre Terry Brooks per il suo modo di scrivere perché per me è stata una folgorazione sulla via di Damasco. Io in qualche modo tento di utilizzare quel metodo narrativo che avvince e avvolge il lettore perché lo ritengo efficacissimo. Altri scrittori fantasy, direi Marion Zimmer Bradley, la Le Guin (anche se non tantissimissimo). Ne avrei altri ma mi fermo qui. Attualmente leggo pochissimo fantasy per ovvi motivi, non vorrei farmi influenzare troppo e studio sempre e dovunque libri di conoscenza filosofico/spirituale. Ah…un giallo all’anno per decongestionarmi. I manuali di informatica non contano vero?
FOA: Beh i manuali di informatica sono sempre utili, considerando con che velocità si evolvono i programmi e quanto cambia il mondo virtuale. Se poi lo dici a noi che siamo una webradio, sfondi una porta aperta. Ritornando ad Arkhesya, oltre che un mondo è anche un progetto più ampio, hai voglia di raccontarci del Progetto Arkhesya, di quali parti è composto e come si struttura?
Demetrio: Il progetto Arkhesya sta diventando tentacolare, si sta diffondendo al di là di quello che potevo credere. Si sta sviluppando su più fronti grazie a un gruppo foltissimo di amici che sta dando vita a molti progetti. Primo fra tutti “La Notte di arkhesya”, quest’anno alla terza edizione. Una festa-festival culturale che si svolge in due giorni, 26 e 27 ottobre quest’anno, nei quali si fa festa ma si fa anche molta cultura. Quest’anno il titolo dell’evento è “Il fantasy a scuola” e le iniziative culturali son moltissime: contest letterari, laboratori con i bambini, stage di disegno, conferenze con educatori cercando di prendere tutto l’arco educativo. L’obbiettivo di quest’anno è sensibilizzare la scuola alla creatività cosa che secondo noi organizzatori è scarsa nelle scuole. Altro progetto che vedrà la luce quest’anno è la “Gazzetta di Arkhesya” una sorta di periodico che narra i mondi fantastici e i loro protagonisti. Questo progetto partirà con un numero pilota alla festa di quest’anno, e poi tenteremo di coinvolgere altri autori per fargli raccontare il loro mondo e cosa accade “ora” nel loro mondo. Pubblicheremo articoli veri che narreranno del mondo di ogni autore che vorrà cimentarsi. Siamo ancora agli albori di questa idea ma diciamo che questa sarà la via maestra. Il lavoro con le scuole comunque procederà anche per tutto l’anno prossimo con incontri nelle biblioteche e nelle scuole locali per portare il fantasy nelle medie e superiori.
FOA: Wow davvero immenso. Ma gestisci tutto da solo? Come fai?
Demetrio: nooooo… Diciamo che io sono ancora una sorta di perno su cui gira i tutto, ma è chiaro che siamo in un bel numero. Figuratevi che per la sola Notte di Arkhesya si sono coalizzare 4 associazioni culturali. Per la Gazzetta siamo un bel numero di persone e ho un amico giornalista che sarà il direttore della testata, se testata diverrà.
FOA: A proposito della “Gazzetta di Arkhesya”, ci sembra di capire che stai aprendo le porte di Arkhesya ad altri mondi di altri scrittori, se qualcuno volesse partecipare, come deve fare? Ci sono delle “regole” da seguire?
Demetrio: La Gazzetta di Arkhesya è ambientata in Arkhesya ma gli articoli che pubblicheremo saranno di vari scrittori. Ogni scrittore ha il suo mondo, quello su cui scrive i suoi racconti, noi pubblichiamo degli articoli che narreranno del suo mondo. Una sorta di cronaca periodica di quello che accade sul suo mondo. Questa è l’idea innovativa secondo noi, non vogliamo che gli scrittori scrivano da noi raccontando di quello che fanno loro, ma raccontando quello che fanno i loro protagonisti… Pensate, in questo modo i fan dei vari scrittori saranno costantemente informati sull’andamento del mondo sul quale si sono appassionati. Il contest letterario invece si svolge ad Arkhesya, i ragazzi scrivono dei racconti ambientati in Arkhesya, non sono per nulla geloso, anzi mi commuovo a leggere di giovanissimi autori che scrivono sul mondo che ho inventato io. Ti assicuro che è una emozione molto forte.
FOA: Davvero interessante! E se uno scrittore volesse avere maggiori informazioni sul progetto Arkhesya dove può contattarti? C’è un sito, una mail al quale fare riferimento?
Demetrio: Per qualsiasi contatto www.arkhesya.com oppure scrive a varnutis@arkhesya.com altrimenti, molto semplice, il 26 e 27 venite alla festa a conoscerci così scambiamo quattro idee con una birra in mano…. A proposito ho dimenticato una cosa importantissima: il progetto “Realizzazione di Arkhesya”. Molti artigiani stanno “costruendo” in qualche modo Arkhesya. Un’erboristeria ha creato le tisane di Arkheysa che sono di due tipi Oboran e Molan, narrate nel primo romanzo… speciali. Un’amica intenditrice di pietre dure ha costruito il Faerl, un talismano che preserva gli Azhemadi (un’etnia che vive nomade da una palude all’altra), un artigiano di Modena presenterà le Birre di Arkhesya in anteprima alla festa, sono di tre tipi una bionda fatta dagli Ulgan, una rossa e una bruna fatte dai nani con tanto di etichette personalizzate, vedere arkhesya.com per credere. Un’altra erboristeria ha fatto un elisir i lunga vita su una ricetta del popolo delfyde e così via… ne vedremo delle belle! Come potete vedere ci sono decine di persone che si stanno muovendo attorno a questo mondo… forte! Una cereria del luogo, un amico personale, sta costruendo le candele di Arkhesya con tanto di logo…
FOA: Complimenti Demetrio una grandissima capacità di coinvolgimento su tutti fronti. Noi comunque vogliamo le birre! 26 e 27 hai detto, durante la Notte di Arkhesya o meglio le Notti di Arkhesya ma dove si svolge il Festival? è difficile da raggiungere?
Demetrio: Le birre le vogliono tutti. Secondo me le scorte finiranno presto! La festa/festival si svolge a Mussolente, a cinque minuti da Bassano del Grappa, nel grande parco verde del paese, in via della Vittoria. Non è difficile da raggiungere perché è sulla strada che congiunge Bassano a Treviso. Beh direi che voi siete distantini, ma a dicembre dovrei essere dalle vostre parti, magari vi porto una birra…
FOA: Sììììì!!!! Se poi le birre sono finite ci va bene anche una tisana, che male non ci fa, anzi magari ci disintossica un po’. L’elisir di lunga vita per il clan Fantasy on Air è meglio di no, c’è gente che non potrebbe sopportare l’idea di noi eterni. ihihih. Beh che dire Demetrio, davvero complimenti, sei un vulcano di idee e di progetti. Ti facciamo i nostri migliori complimenti. Di solito chiudiamo l’intervista con la domanda “progetti per il futuro” ma dato le mille cose che hai in ballo temiamo un po’ a chiedertelo… non è che il prossimo passo è la conquista del mondo?
Demetrio: come “The Brain”… no no. Ho velleità molto più semplici… far conoscere il mondo di Arkhesya a tutti nella speranza che i miei racconti catturino i lettori. Diciamo che la molla è stata quella di riuscire a emozionare le persone che leggono i miei libri tanto quanto io sono stato coinvolto in questo genere letterario che per me è stupendo. Per il futuro un nuovo libro i cui semi stanno già facendo capolino, ma ci vorrà tempo e pazienza perché questo sarà un romanzo complesso che desidero progettare con cura. In fondo la trilogia l’ho scritta in tre anni e quindi desidero pensare bene a come mi ripresenterò ai lettori in avvenire.
FOA: Beh in bocca al lupo per tutto allora, siamo sicuri che il progetto Arkhesya con tutto quello che gli gravita intorno sarà un successo! 🙂 Ti ringraziamo moltissimo per la disponibilità, per la simpatia e per la pazienza di averci sopportato in queste due ore. C’è qualcosa che vorresti ancora aggiungere e pensi che non ti abbiamo chiesto?
Demetrio: Non aggiungerei nulla, invece vorrei farvi un grande augurio per la vostra avventura. So cosa vuol dire essere volontari in un progetto in cui si mette anima e corpo e quindi vorrei solamente augurarvi ogni bene per Fantasy On Air. Grazie infinite, siete stati molto gentili e simpatici a intervistarmi. Ah dimenticavo… alla Notte di Arkhesya, uscirà “Heribone” il terzo e ultimo racconto lungo per chiudere anche la trilogia dei racconti, e madrina della manifestazione anche quest’anno sarà Silvana de Mari
FOA: Vedi che qualcosa te l’eri dimenticato? Per quanto riguarda noi, come ti abbiamo detto all’inizio, l’erba cattiva non muore mai, non ci si libera tanto facilmente di noi! 🙂 Grazie per gli auguri. Una buona serata!!
Post ritardato della puntata di Fantasy on Air andata in diretta il 2 luglio . Come ben sapete la puntata era dedicata a Paola Boni e al terzo e ultimo volume della sua di Amon. Come le avevamo promesso, l’abbiamo torturata fino all’ultimo, tanto che non siamo riusciti a farle tutte le domande che volevamo. Perquesto motivo abbiamo deciso di imporle la nostra presenza oltre l’umana sopportazione e di intervistarla anche fuori dalla diretta.
Ascoltate la puntata che prova i supplizi inflitti a Paola e, se non siete ancora stufi di noi (vi vediamo, non provate neanche a pensarlo!!!), eccovi l’intervista fuori onda:
Ciao Paola,
prima di tutto grazie per aver partecipato con noi alla diretta di Fantasy on Air e di esserti sottoposta alle torture di Fab, sai di esserti candidata alla santità per questo vero?
Ciao Laura, grazie a voi per avermi accolta nella vostra tana! Candidata per la santità? Pensavo che dopo il martirio con Fab avessi saltato quella parte e mi fossi direttamente guadagnata l’aureola. (Porcaccia, avevo pure mandato in stampa i santini.)
Durante la diretta purtroppo non c’è stato il tempo per parlare di tutto quello che avremmo voluto, motivo per cui, valutata la tua resistenza a noi, abbiamo deciso di tormentarti ancora un po’ in forma scritta. Cercheremo di essere seri e di valorizzare al meglio il lavoro che hai fatto per Amon, ovviamente non ti promettiamo niente perché, come ben sai, siamo dei cazzari.
Allora è per questo che con voi mi sento come a casa! XD
Let’s start. Parlando di Amon con una birra in mano nel dopo diretta sono saltate fuori diverse curiosità, una fra tante è quella che riguarda i dossier dell’F.B.I, presenti sul sito e nelle appendici on line delle Ultimate Edition dell’Evocatore. Hai voglia di raccontarci in che modo le hai creati, da cosa hai preso spunto e qualche aneddoto in merito alle tue ricerche?
Come introduzione al personaggio dell’agente dell’F.B.I. Dan Delmur ho voluto creare una serie di dossier legati alle tracce lasciate da Daniel durante la ricerca del Sentiero dell’Evocazione. Per scrivere i file in maniera più accurata possibile mi sono divertita a cercare su internet dei veri rapporti di polizia per ricrearne lo stile e a “imbucarmi” in alcune lezioni di un corso di medicina legale, durante il quale ho avuto l’occasione di visitare un laboratorio di analisi forense e di capire come vengono analizzati i reperti di una scena del crimine. Mi dispiace solo che quel giorno non ci fosse a disposizione nessun cadavere da analizzare. Sarebbe stata un’esperienza interessante.
La simbologia (esempio il pentacolo utilizzato da Daniel nelle evocazioni) è un elemento fondamentale in Amon. In che modo ti sei rapportata ad essa? Hai fatto qualche ricerca? Ti sei basata su qualche cultura in particolare?
Per la simbologia ho attinto a piene mani all’antico paganesimo ricercando le origini di ogni simbolo al di là di quello che è il significato attuale. Per quanto riguarda il pentacolo, ad esempio, è idea comune che esso sia solo un simbolo legato al satanismo. In realtà la stella a cinque punte, con la punta principale rivolta verso l’alto, nel suo significato originale rappresenta l’equilibrio dell’uomo negli elementi. Capovolta assume valenza negativa semplicemente perché indica la mancanza di questo equilibrio non per un qualche collegamento con il diavolo o con culti satanici. Quando evoca un demone, infatti, Daniel traccia un pentacolo nell’aria e lo capovolge perché solo attraverso uno squilibrio della natura è possibile aprire un varco per la dimensione demoniaca.
Piccole chicche sui nomi, dicci la verità ci sono dei riferimenti a qualcosa che ti è caro vero? Citazioni?
Trovare i nomi adatti alla storia e ai personaggi è stata sicuramente la parte più divertente del lavoro. Ho giocato molto a fare piccole citazioni e omaggi attraverso di essi anche in maniera un po’ velata. Ad esempio il nome della sezione speciale dell’F.B.I. dedicata al sovrannaturale che viene citata nel terzo volume della saga (la SUPERNATURAL ACTIVITY INVESTIGATION) è un chiaro omaggio a Supernatural, telefilm che adoro da anni. Una citazione nascosta si trova invece nel nome dell’agente Dan Delmur: “Dan” infatti è un adattamento al maschile del nome DANA mentre “Delmur” non è altro che l’anagramma di MULDER. Chi vi ricorda? (al primo che indovina mando un Fab ubriaco a casa).
Sappiamo che esiste un’appendice extra legata al diario che compare nel primo volume di Amon e che riguarda le quartine di Nostradamus. Sappiamo inoltre (eh sì “siamo saputi” noi!!) che dietro a questo diario c’è un grosso lavoro di ricerca. In che modo sei riuscita a piegare Nostradamus e ad adattarlo alla storia?
Ma “siete troppo saputi” voi!
Ebbene sì mi sono divertita a incastrare il caro vecchio Nostradamus con due quartine che profetizzano alcuni eventi che si svolgono in Amon. All’inizio volevo inventarle di sana pianta quindi sono andata a leggere le sue famose profezie per capire come fossero scritte. All’improvviso però mi sono resa conto che alcuni versi si adattavano perfettamente a quello che avevo in mente. Alla fine mi è bastato prendere appunto quei versi già esistenti per ottenere quello di cui avevo bisogno.
Insomma ragazzi la verità è che le quartine di Nostradamus sono dei falsi che servono a nascondere le sue vere profezie: quelle che parlano di Amon e Baal
Bah Paola, direi che il tuo livello di sopportazione è decisamente alto, in pochi riuscirebbero a reggere diretta più domande fuori onda con noi. Ti sei meritata un po’ di riposo.
Più che il mio livello di sopportazione direi che lo è il mio tasso alcolico. (Mamma, se stai leggendo questa intervista, sta tranquilla che scherzo. Sono sobria marcia.)
Grazie mille della disponibilità e continua così… (non ti illudere ti teniamo d’occhio!)
Grazie a voi! (Ma cos’è una minaccia?)
Per maggiori informazioni in merito ad Amon – L’apocalisse, edito da Art Of Life, e a tutti progetti ad esso collegati, visitate il sito ufficiale di Amon.
Questa volta la redazione di Fantasy On Air ha deciso di sfidarsi e di trovare qualcuno altrettanto fuori di testa. L’impresa all’inizio sembrava ardua ma poi ci è capitato fra le mani Sfigabella e il Vampirozzo di Monica di Battista edito da UR editore: quando si dice il destino!! Dopo esserci ammazzati di risate nel leggere Sfigabella, l’abbiamo contattata e preso accordi per intervistarla. Eravamo quasi pronti a inviarle le domande, quando lei ci ha raggiunto in chat. Potevamo farci scappare questa occasione? Ignara Monica ha accettato di trasformare l’intervista in una chattata (se ne sta ancora pentendo…). Due ore di tortura ed ecco qui il risultato: Monica è pazza quanto noi!! Questo ci piace!!!
Se avete amato Twilight o se lo avete odiato ma anche se ne avete solo sentito parlare (sì, sì, ci stiamo credendo che il film non l’avete visto…), gustatevi l’intervista qua sotto e, se non l’avete ancora fatto, immergetevi nelle pagine di Sfigabella e il Vampirozzo per qual è la REALE storia di Bella ed Edward!
FOA: Benvenuta, prima di tutto, in Fantasy on Air. Sei proprio masochista, non avevi niente di meglio da fare che farti intervistare da dei fuori di testa come noi? Sai che è a tuo rischio e pericolo vero?
Moki77: Io adoro i fuori di testa perché lo sono anche io!!! Quindi sono prontissima
FOA: Abbiamo notato, abbiamo notato… e già ci piaci. Senti parlaci un pochino di te, cosa fa Monica di Battista quando non immagina vampiri?
Moki77: Lavora come un somaro!! La mattina mi occupo di gestione del credito in un’azienda, il pomeriggio curo due bimbe e la sera scrivo articoli per Best Movie e per Twilight Fans Italia che è il sito che gestisco insieme a delle care amiche. Insomma non sto ferma un attimo!
FOA: Vita impegnativa… e qui ti volevamo, ma con tutte le cose che hai da fare, come ti è venuta anche l’idea di scrivere anche un libro? Per la serie, “mah ho ancora 2 orette che mi avanzano, perché dormire, scriviamo…”
Moki77: Ahahaha esatto!
No in realtà è nato come gioca tra fans. Un giorno ho avuto modo di incontrare delle ragazze con cui mi scrivevo sempre su un forum tematico di Twilight, ne sono uscite una serie di stupidate che mi hanno spinto a provare a parodiare la Saga il sostegno di quelle ragazze è stato incredibile e fondamentale senza di loro non mi sarei mail lanciata in questa avventura
FOA: Quindi hai avuto da subito il supporto delle fans di Twilight (ricordiamo che sei l’ideatrice e la fondatrice del Twilight Fans Italia). Non hai avuto neanche per un momento il timore che le adoratrici dei Cullen avrebbero reagito male e avrebbero tentato di esporti al sole?
Moki77: Assolutamente si! temevo mi rigassero la macchina!!! Invece molte di loro si sono dimostrate spiritosi e molto supportive. Qualche estremista che storce il naso c’è ma alla fine va bene così
FOA: Beh hai tutto il nostro appoggio, Sfigabella è esilarante. Nel caso ti rigassero la macchina ti prestiamo il crick per vendicarti!! Hai comunicato la notizia sul sito o l’hai tenuta segreta fino all’ultimo?
Moki77: L’ho resa pubblica solo quando ho avuto la certezza che il progetto sarebbe andato in porto, sai com’è un po’ di scaramanzia non guasta mai…
FOA: Giusto, anche se noi non siamo scaramantici… oh azz.. è passato un gatto nero sotto la scala, versando l’olio… lancia il sale, lancia il sale… ehm ehmm scusa piccoli problemi tecnici… dicevamo di Sfigabella… hai parlato di Saga, come del resto lo è Twilight, ciò significa che stai scrivendo anche gli altri libri? Riuscirà Sfigabella a consumare con il suo amato Eduard dal ciuffo portentoso? Anche con Carlail non sarebbe male…
Moki77: Ho scritto i primi capitoli della parodia di New Moon che si intitolerà “Sfigabella e i Lunatici” sono arrivata fino al famigerato abbandono per ora e devo dire che ho provato una certa soddisfazione a sorridere di una delle parti più tristi e pesanti della Saga hihihih
Sulla pubblicazione per ora non mi sbilancio ma diciamo che ci sto lavorando
FOA: Incrociamo le dita, incrociamo le dita!!!
Moki77: Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee
FOA: Per quanto riguarda i personaggi, tolto Carlail che per noi che non apparteniamo più agli enti è sicuramente il più appetibile (termine giusto visto che parliamo di vampiri), qual è il tuo preferito?
Moki77: Io sono da sempre Team Alice: è in assoluto la migliore!! Solare, modaiola e per niente paranoica, insomma un toccasana-
FOA: Che però sta con “paletto Giasper”… Rosalie non ti piace tanto vero?
Moki77: Bah Rosalie incarna la figona stronza per cui si fa fatica a sostenerla anche se in Breaking Dawn si riscatta un pochino. Con la parodia mi sono vendicata spacciandola per trans hahaha
FOA: ahah sì bellissima vendetta. Abbiamo apprezzato anche noi!! Hai sempre saputo di avere questa grande capacità comica o è stata una sorpresa?
Moki77: Assolutamente no ed ogni volta che rileggo un capitolo appena parodiato mi sorprendo di quanto riesco ad essere scema! Non sono cose su cui medito, mentre scrivo vengono fuori da sole. A pensarci bene è un tantino inquietante hahah
FOA: Beh allora complimenti! Sei un talento naturale, una forza della natura. Fra l’altro una delle grandi qualità del libro è la tua capacità di non scadere mai nel volgare ma di far ridere in modo semplice, pulito. Sfigabella è il tuo primo libro? Avevi mai pensato di diventare una scrittrice prima?
Moki7: È la prima volta che mi cimento in una cosa del genere, ho sempre adorato leggere ma mai e poi mai ho pensato di essere anche in grado di scrivere. Diciamo che la Saga si è prestata bene ad essere parodiata perché offre tanto sotto testo su cui si può giocare, in altri ambiti non so se sarei all’altezza anche se – molto umilmente – mi piacerebbe provare un giorno
FOA: Che genere di libri ti piace leggere? E che genere di libri ti piacerebbe scrivere? Insomma di quale personaggio desidereresti tanto fare la parodia?
Moki77: Leggo di tutto, qualsiasi genere dal fantasy, al comico, al romanzo, ai grandi classici (adoro Jane Austin). In questo periodo mi sta ronzando in testa un’idea sui rapporti difficili tra uomo e donna, insomma una sorta di manualetto divertente su come sopravvivere a certi elementi diciamo. Chissà che magari davvero un giorno mi metterò a scriverlo. Comunque, per tornare alla domanda, al di la della saga di Twilight non so cosa potrei parodiare perché in realtà non tutto si presta bene… vi immaginate se provassi a parodiare, che so, libri stile “50 sfumature?”
Tremo al pensiero…. forse però Hunger Games…
FOA: Ti preghiamo, ti preghiamo, daccene un assaggio!!! E una parodia di Jane Auster? Come sarebbe?
Moki77: No la Austen è un mostro sacro!!! Ci hanno già provato con “Orgoglio, Pregiudizio e Zombie” e devo dire che non è stato un granché… ma Hunger Games qualche spunto lo offre dai, immagino i possibili alterchi tra Peeta e Katness, oppure l’allenatore ubriacone che invece di cadere dal palco fa un rutto in dolby surround e strappa tutti i capelli ad Effie, insomma cose così heheh, provate a pensare a Katniss che sbaglia a prendere la mira con la freccia nell’arena e invece di colpire un nemico centra Peeta negli zebedei… non credo che lui la prenderebbe benissimo!!!
FOA: Ahahhaha
Moki77: Sscherzi a parte non so davvero cosa sarei in grado di parodiare
FOA: Beh ci sembra che tu riesca benissimo a farlo con qualsiasi cosa, pure improvvisando! Davvero complimenti! Ritornando seri (e mo’ ci crediamo, sì, sì)… nel libro ci sono anche molte illustrazioni ad opera di Rossella Piccini. Com’è stato lavorare con lei? Avete creato in sincrono o le hai dato il libro e detto “arrangiati”?
Moki77: Ssiete troppo buoni!
Rossella è una mia carissima amica da 20 anni ed è una meravigliosa professionista le ho mostrato prima i volti degli attori che impersonificavano i vari personaggi del libro e poi le ho fornito quella che volevo fosse la loro caratterizzazione nella parodia lei ha capito subito cosa volevo e nel giro di breve sono nati i nostri personaggi in Sfigabella e i Lunatici ce ne saranno di nuovi come Charlie e i Volturi penso proprio che sarà diverte cerare anche loro li ho già tutti in mente
FOA: Stai davvero stuzzicando la nostra curiosità.. Soprattutto su i Volturi… non ti chiediamo anticipazioni solo perché sappiamo già che sarà una goduria ritrovarli in Sfigabella e i Lunatici. Ma se avessi la possibilità di incontrare la Meyer, cosa le diresti?
Moki77: Le direi solo GRAZIE perchè con la sua semplicità ha creato un rifugio speciale per tutti quelli che avevano voglia e bisogno di sognare. Con la sua storia è riuscita a stimolare la creatività di tante persone e a smuovere davvero fiumi di gente che grazie a lei ha stretto amicizie e fatto esperienze che rimarranno per sempre nel cuore. Io sono una di quelle e per questo le sarò infinitamente grata, e poi la supplicherei di scrivere ancora qualcosa della Saga, Midnight Sun in primis ma anche un sequel di Breaking Dawn sarebbe molto gradito
FOA: Beh Midnight Sun è Twilight visto da Edward… come pensi che Eduard parlerebbe di Sfigabella?
Moki77: HAHAHAHAHAHA non posso svelarlo ma anche in questo caso sappiate che nella mia mente malata è già tutto ben delineati. Vi dico solo di provare ad immaginare cosa verrebbe fuori quando lui la spia mentre dorme… un accenno l’ho già dato in Sfigabella, li poi mi scatenerei alla grande!
FOA: Ahahhaha…. OMG ci si è stampata un’immagine in testa!! ahahahha. Allora attendiamo anche quello! Ritornando seri (ci riproviamo ma come puoi notare ci riesce poco). Parte del ricavato del libro è stato devoluto alla Fondazione P.U.P.I., come mai questa scelta? Hai voglia di parlaci della fondazione o preferisci che facciamo copia e incolla dal risvolto di copertina?
Moki77: PUPI è un’associazione che si occupa di aiutare bambini e ragazzi che altrimenti non avrebbero un futuro, che non hanno nulla e vivono in mezzo a violenza e delinquenza. L’Associazione fornisce loro un’alternativa di vita che spesso per loro significa proprio avere una vita. Tanti hanno la stessa età di target che segue la Saga solo che non si possono prendere il lusso di sognare e quindi ho pensato che nell’ottica di regalare un sorriso sarebbe stato bello poterlo fare non solo con i fans ma anche e soprattutto con chi purtroppo ha poco per cui sorridere. Il meccanismo è semplice: comprando la parodia ci si regala un sorriso perché è leggera e soprattutto lo si regala a questi ragazzi visto che parte del ricavato a andrà a loro. A volte basta davvero poco per fare qualcosa…
Se mai riuscirò a pubblicare la parodia degli altri 3 libri della saga anch’essi saranno legati ad altrettanti progetti benefici, ci tengo molto a questo aspetto
FOA: Davvero complimenti Monica, ci dimostri che dietro a un grande talento comico batte un grande cuore. Il tuo è un messaggio importante che ci sentiamo di sostenere, motivo per cui ti auguriamo di vendere tantissimo e di produrre anche il resto della saga.
Moki77: Grazie di cuore a voi
FOA: C’è qualcosa che ancora non ti abbiamo chiesto (oltre ai contatti ma quelli sono di rito la domanda finale) e che ti piacerebbe tanto far sapere? Qualche curiosità…
Moki77: Uhmmmm… in realtà penso che ci siamo dette tutto, magari, se non è un problema ovviamente, un aneddoto carino che spiega un po’ la faccenda dei rapporti che si sono creati tra fans riguarda il casting come comparse di New Moon. Eravamo tutti a Montepulciano per fare questo casting. All’epoca io pubblicavo Sfigabella su un forum a puntate. Mentre eravamo un coda una ragazza di nome Valentina Patrocchi mi ha sentito parlare, si è voltata verso di me e mi ha chiesto “scusa, ma per caso tu sei quella di Sfigabella?”. Alla mia risposta affermativa mi ha buttato le braccia al collo e mi ha ringraziato per tutte le risate che le avevo regalato in un momento non felicissimo. È stata la soddisfazione più grande che abbia mai avuto e ad oggi è una delle mie più care amiche. Questa è la magia della passione
FOA: Beh vedi, ci hai spiazzato di nuovo… noi che volevamo liquidarti alla Marzullo “si faccia una domanda e si dia la risposta” e tu ci racconti una bellissima storia. Inoltre ci fai venire in mente ancora una cosa da chiederti… se dovessi fare il casting di Sfigabella, a parte Pattinson che come Eduard è perfetto, sceglieresti gli stessi attori di Twilight o cambieresti qualcuno?
Moki77: Sapete che vi dico? Sarebbe favoloso vedere gli attori “originali” cimentarsi in questa cosa! Chi meglio di loro potrebbe prendersi gioco del personaggio che interpretano? E poi ce ne sono un paio che sono sicura potrebbero darci grandi soddisfazioni hahaha
FOA: Tipo Esme?
Moki77: Esme chi? ahaha no scherzi a parte sono certa che Jackson Rathbone (Jasper), Kellan Lutz (Emmett) e soprattutto Robert Pattinson sarebbero fenomenali nella caricatura dei loro personaggi. Pattinson soprattutto ha una vena comica innata…
FOA: Come ogni inglese che si rispetti in effetti… Bene, credo davvero che ti abbiamo chiesto tutto, ultimissima cosa: se qualcuno volesse contattarti o sapere qualcosa in più di te, dove/come può trovarti?
Moki77: al mio indirizzo mail moki779@gmail.com, oppure sulla pagina ufficiale di Sfigabella su Facebook.
Grazie infinite per il vostro tempo davvero, siete stati carinissimi
FOA: Grazie e te per la disponibilità e la simpatia!! Ti facciamo davvero i migliori auguri per questo libro, per gli altri e per tutti i progetti che ti frullano in testa. Dobbiamo ringraziarti, ci hai regalato delle ore di vero divertimento e piacere con Sfigabella!! Continua così.
Autore: Monica di Battista
Titolo: Sfigabella e il Vampirozzo
Editore: UR editore
Anno: 2012
Pagine: 190
ISBN: 978-8897547082
Prezzo: € 11,70
Sfigabella e il Vampirozzo: Sfigabella è una normale adolescente alle prese con ormoni, goffaggini e seccature scolastiche. Stanca di fare il moccolo, si trasferisce dal padre, in un paesino di poche anime. Ad attenderla un destino ingrato, sancito dall’incontro con il giovane, forse non troppo, e poco perfetto, Vampirozzo Kallen. Tra tentazioni e istinti irrefrenabili questa parodia farà sorridere anche il più accanito dei Twifans. Un’opera dissacrante scritta da una Twilighters che ha letto mille e mille altre volte ancora la saga dei vampiri più famosa del XXI secolco. Sfigabella e il vampirozzo è l’opera d’esordio di Moky77.
Here we are with our brand new experiment: find the authors that aren’t still translated into Italian and bring their voices to the Italian market. We hope to see them in our bookshops as soon as possible.
If you belong to the lucky ones that can read them in English, we hope this interviews can make you know something new about them.
Just a warning: This is the first of a long series of “not in Italian language” interviews, it means that we are ready to conquer the world! 😉
So let us introduce our first victim, who lends himself to be tortured by us with a great sense of humor: Graham Edwards, the author of Dragoncharm and The String City Mysteries series.
Dear Graham, first of all thanks for granting us this interview. Welcome to Fantasy on Air.
We hope you enjoy yourself with us and that we will soon meet live in the flesh.
Let’s start by introducing you to the Italians: Graham Edwards, writer, born near Glastonbury Tor, now living in Nottingham. First question: are you Robin Hood?
No. However, I was a member of an archery club a few years ago. I was hoping we might get to storm Nottingham Castle, but apparently there are laws against it.
Ok seriously (but not too seriously), when did you start writing, and when did you decide that it would be your chosen path?
I’ve been writing for as long as I can remember. Possibly longer. As a child I made scruffy comic books, then graduated to writing bad science fiction stories on a battered typewriter. Gradually the bad science fiction got better. While I was an art student, I self-published a one-off SF comic called Colossus with my friend Andy Wicks, but I was in my mid-20s before I decided it was time to knuckle down and write my first novel. That turned out to be Dragoncharm, which was published by Voyager Books in 1995.
Who are your favourite authors? Which writers or books most inspire you?
I’m one of Stephen King’s ‘constant readers’. I’ve long been a fan of Robert Holdstock’s luscious English mythology and Stephen Baxter’s hard-but-human science fiction. There are special slots on my bookshelves for John Crowley and Jonathan Carroll. I worship Neal Stephenson. Adam Christopher’s new on the block and rather good. Oh, and there are so many more …
What does Graham do in his spare time?
I have a day job working as a graphic designer so if you catch me with any spare time I’ll usually be writing. Or writing. Or, just possibly, writing.
You write both short stories and novels, which do you prefer?
I guess the answer is novels. My short stories frequently end up as beginnings of books rather than complete pieces. My instinct is always to add characters, motivating circumstances, sub-plots, ravening monsters, you know.
Most of my so-called short stories weigh in at around 10,000 words, which drops them firmly into the novelette category. Having said that, when I get a good idea, I love the self-discipline it takes to keep a short story smart and tight and, well, short.
In Italy Sci-Fi and Fantasy are considered just “books for children”, is it different in the UK? Would you like to say something to aid our cause “dreams and nightmares are important”?
I think it is different in the UK. If you stopped the average person in the street and asked them who reads SF/F, I don’t believe the first answer would be ‘children’. (Actually the first answer is more likely to be ‘geeks and nerds’ – the UK’s ghetto is just a different shape to the Italian one.)
There’s still an underlying perception that SF/F isn’t serious literature – and yes, that it’s childish. But things may be improving. Writers like China Miéville are helping to elevate critical perception of the genre. And it seems to me that book covers are reflecting a move towards a more adult presentation, rejecting pulp genre cliches for more subtle designs.
It’s always puzzled me why SF/F is so dominant in cinema and TV and yet so ignored in literature. There’s no doubt that many of the traditional SF/F tropes appeal to a young adult audience – exactly the same demographic that excites Hollywood investors. It’s a problem that most fans of the genre complain about sooner or later. I don’t worry about it. I know what I like, and I know there are plenty of incredibly talented writers able to deliver it to me.
As for your assertion that ‘dreams and nightmares are important’, I absolutely agree. Storytelling has it roots in prehistory, when our ancestors sat around their fires telling each other tales in the dark. Stories allow us to face the monsters, both those inside us and those that prowl the world around us. Story is fantasy – it’s as simple as that.
Let’s talk about the The String City Mysteries series. It is a particular collection of hard boiled stories, set in a world where people passes through different universes. When did the idea come from?
Having watched a lot of film noir as a youth – The Maltese Falcon, The Big Sleep and so on – I suddenly realised I’d never read the classic literature. I immediately started reading. It was a Dashiell Hammett anthology that really fired me up. I loved the atmosphere, the dialogue and, of course, the stories. I loved them so much I had to give it a try. It turned out to be a lot harder than I’d thought. It’s easy to create a pale imitation or a parody of the hardboiled style. It’s a lot harder to do it well. I’ve no idea if I managed it or not, but I had a lot of fun trying.
The big difference with my stories is that they’re fantasies. The central mystery of The Wooden Baby revolves around fairies and changelings, and later stories in the series concern themselves with everything from werewolves to syrens and zombies to angels. I’m not the first person to mash up the two genres of fantasy and crime, but I doubt there’s anybody out there who’s enjoyed it quite so much.
What would you like to find in another universe if you could go there?
Surprises.
The Wooden Baby is the first story of The String City Mysteries, did you know when you were writing it that it was going to be the first in a series?
No. I wrote The Wooden Baby simply so I could fool around with some of the hard-boiled archetypes. I deliberately placed my private investigator hero in a nebulous, rain-drenched space that was neither in this world nor any other. I didn’t even give him a name. He wasn’t so much a fantasy detective as an existential one.
After I’d finished The Wooden Baby, something about the character stuck in my head. The next thing I knew, I was imagining what might happen if a wolf-man came crashing through his office door on the end of a bullet, which led me to write the second story in the series: Dead Wolf in a Hat. This time I knew I needed a little background material, and so I started sketching in a fantastic city that, even though it’s populated by the strangest of beings, nevertheless seems terribly familiar. Since then, the whole thing’s just grown and grown.
The Dame Don’t Whimper, the sixth story of The String City Mysteries series, has just been published. Have you already thought about the next one?
Yes – in fact, it’s already written. It’s called Lifestrings of the Loving Couple and it should be available from 40k Books soon. The story follows our detective hero as he tries to locate a woman’s missing soul and does battle with a gigantic magpie.
How many stories there will be?
Lifestrings is the seventh and final story in this particular sequence. I’ve recently finished the first draft of a novel called String City Apocalypse, which takes up the narrative more or less where Lifestrings ends. The novel is the culmination of everything I’ve written about this strange world so far. As well as giving my detective a pile of new cases to solve, it also reintroduces some of the characters from the stories and ties up most of the plot threads I’ve left hanging loose. It’s a kind of grand finale, I suppose.
I have outlines for other stories as well. I’m not sure what form they’ll take ultimately. But I can assure you the underlying mystery of String City is not yet solved!
Which is your favourite story of The String City Mysteries?
I love them all, for different reasons. Girl in Pieces has the tightest narrative and is probably technically the best story. I have a soft spot for Still Point, perhaps because it contains some of the key plot points that drive through into the novel. And because my hero gets to kiss an angel.
Let’s play a little game. Choose a song or a piece of music – a kind of soundtrack – for each of your stories.
Unlike some writers I prefer to write in silence, so I don’t always associate music with specific stories. But if I had to assemble a short playlist for String City as a whole, it would probably include the Blade Runner soundtrack, a little Duke Ellington, Iggy Pop’s The Passenger and an old track by Godley and Creme called An Englishman in New York.
Last question, then you will be free, we promise, what about the future? What are your plans?
The simple answer is to keep writing. I’m quite excited about a murder mystery I just finished called The Frozen King. I also have this crazy idea for a fantasy epic that, for various structural reasons, would take seven books to tell. The idea’s been in my head for years and I haven’t yet had the courage to start putting down the words. Maybe soon …
Well, thank you for your time.
It’s my pleasure!
GRAHAM EDWARDS: he was born in England near Glastonbury Tor and now lives in Nottingham. Graham’s love of drawing took him to art college in London, which led in turn to a career as a graphic designer and animator. He’s also worked as a script writer and multimedia producer for theme parks and visitor centres. Graham Edwards’s first novel Dragoncharm was directly inspired by Watership Down. Graham thought if Richard Adams could write an epic adventure about rabbits, maybe he could do the same for dragons. Dragoncharm and its sequels all received nominations for Best Novel in the British Fantasy Awards. In later fantasy novels, Graham travelled through time to explore the dizzying heights of a world-sized wall called Stone. Graham’s short fiction has been published in US magazines and collected for anthologies. One of these – Girl in Pieces – made the longlist for the Nebula Awards. The String City Mysteries, a series of novelettes about a hard-boiled detective who just happens to work in a parallel dimension, is currently available as a set of ebooks. Graham has also written a number of novels, both crime and fantasy, in collaboration with book packagers Working Partners Two. These are under pseudonym, so there’s a chance you’ve read one of his books without even realising it.
Visit Graham Edwards’ website
E finalmente dopo un periodo di assenza – non è colpa nostra siamo andati ad aiutare gli Umpa Lumpa – torna anche Fantasy off Air, con le sue interviste off line. A inaugurare questa nuova stagione ci siamo fatti “stregare” dal fascino di Connie Furnari e del suo Stryx – Il marchio delle strega, pubblicato da Edizioni della Sera.
Fra streghe, incantesimi, intrighi e delitti, ecco cosa Connie ci ha raccontato.
Enjoy the interview!!
Titolo: Stryx. Il marchio della strega
Editore: Edizioni della Sera
Pagine: 292
Isbn: 978-88-97139-04-1
Prezzo: 12 euro
Stryx. Il marchio della strega. Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore: Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l’esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem. La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L’unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigio azzurro: Scott. Il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti. Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di “S” posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa.
Connie Furnari è nata a Catania il 6 Dicembre 1976. Laureata in Lettere, ha vinto numerosi premi con le sue poesie e ha pubblicato racconti in diverse antologie. Da sempre appassionata di scrittura e di cinema, adora leggere, disegnare fumetti e dipingere quadri. Scrive fiabe per bambini, fantasy,urban fantasy e paranormal romance.
Ciao Connie,
come prima cosa un grosso benvenuto dallo staff di Fantasy on Air fra le pagine del nostro blog. Ti invitiamo ad accomodarti e fare come se fossi a casa tua. Preferisci thé o caffè?
Grazie della calorosa accoglienza, preferirei caffè, molto zuccherato!
Ora che abbiamo rotto il ghiaccio avrai capito che da questa intervista non hai nulla da temere, siamo un po’ pazzi sì, ma sempre nell’accezione buona del termine. Cominciamo a conoscerci. Chi è Connie Furnari? Scrivi il tuo necrologio per presentarti.
“Qui giace Connie Furnari, scrittrice di romanzi urban fantasy e paranormal romance, amante dei libri, e pittrice appassionata”
Parliamo di Stryx. Il marchio della strega, il tuo libro uscito quest’anno con Edizioni della Sera. Per chi non lo conoscesse hai voglia di raccontarci brevemente le trama?
È la storia di due sorelle, la dolce Sarah e l’irruenta Susan, due streghe che ritornano a Salem dopo più di 300 anni, dopo essere morte sul rogo, nel 1685. La città verrà sconvolta da inspiegabili delitti e le due ragazze scopriranno che si tratta dei cacciatori di streghe, pronipoti dei puritani che le avevano condannate.
Come nasce l’idea di Stryx? Cosa ti ha spinto a scriverlo?
La magia mi ha sempre appassionata moltissimo, mi sono chiesta cosa sarebbe accaduto se una vera strega vissuta all’epoca dei puritani fosse costretta a vivere nella nostra era.
Ogni scrittore a sua volta è stato lettore, quali sono i libri o gli autori che ricordi con più affetto?
Due in assoluto: Michael Ende l’autore de “La storia infinita” e J.K.Rowling, la mamma di “Harry Potter”
Stryx è ambientato a Salem e i suoi personaggi appartengono a un mondo di matrice prettamente anglosassone (Salem, l’Inghilterra del XVII secolo), se dovessi ambientare un romanzo nella tua terra come sarebbe? Potrebbe Sarah vivere a Catania nel 2012? E in tal caso come sarebbe?
Sì, Sarah potrebbe facilmente vivere a Catania: la immagino in una località di mare, così la notte potrebbe solcare l’oceano a cavallo della sua scopa volante! Susan invece, sicuramente andrebbe in giro per pub e discoteche tutte le notti.
In un periodo in cui vampiri e licantropi sembrano andare per la maggiore, cosa ti ha indotto a parlare di streghe? Cosa ti affascina di questa figura?
Credo che ci siano fin troppi romanzi sui vampiri e sui licantropi, e la maggior parte delle autrici si scopiazzano l’una con l’altra, il risultato sono storie quasi uguali sugli scaffali delle librerie. Con Stryx ho voluto creare una storia che racchiudesse il vero senso di urban fantasy: Sarah e Susan sono tipiche ragazze adolescenti e parlano in modo semplice e schietto. I due ragazzi invece, ovvero Scott e Marco, si comportano come reali liceali: impulsivi, a volte violenti, ingenui o maliziosi a seconda dei casi.
Se fosse possibile, baratteresti mai la tua vita con quella di Sarah? E se invece potessi fare una sorta di scambio, cosa prenderesti di lei e cosa le lasceresti di te?
Non credo cambierei la mia vita con quella di Sarah perché la sua magia comporta una grandissima responsabilità. Darei a Sarah un po’ di impulsività perché a volte è troppo riflessiva. Da lei prenderei il potere di volare sulla scopa, da Susan invece la sua stupenda Porsche sportiva, rossa fiammante!
Ricordi il giorno in cui ti è stato comunicato che il tuo romanzo sarebbe stato pubblicato? Ce lo racconti? Cosa hai provato?
È stato fantastico, un’emozione unica! Sulle prime ho pensato che non fosse vero, poi ci ho creduto, consapevole che il sogno di una vita si era finalmente concretizzato.
Se dovessi dare un consiglio a chi si accinge a prendere la penna in mano per scrivere un romanzo e volesse poi pubblicare, quale sarebbe?
Naturalmente per prima cosa, legge e rileggere il proprio manoscritto: tutti i romanzi presentano errori e l’editing non è mai abbastanza! Poi consiglierei di spedire il romanzo a case editrici non a pagamento, perché solo così lo scrittore potrà sapere se il suo romanzo vale. Bisogna rifiutare l’editoria a pagamento, sono solo copisterie che pubblicano anche testi impubblicabili e pieni di errori. Se uno scrittore crede nella propria opera sceglie automaticamente un editore free, bisogna avere il coraggio di rischiare.
Progetti per il futuro? Cosa bolle nel calderone? Sono in preparativo nuovi libri?
Ho in cantiere un paranormal romance sugli angeli dannati, ambientato a Londra durante l’epoca vittoriana, lontano dalle atmosfere adolescenziali di Stryx; una storia dark e sensuale, dai toni biblici e oscuri… Un romanzo che piacerà sicuramente ai romantici e agli amanti dell’horror!
Se qualcuno volesse contattarti, può farlo? Come?
Certo! Mi fa sempre piacere ricevere le mail dei lettori! La mia mail ufficiale è: conniefurnari@hotmail.it
… Continua dalla Prima Parte
FOA: Il titolo del romanzo riecheggia palesemente Triora, piccolo borgo in provincia di Imperia, famoso per i processi alle streghe nel XVI secolo, e ovviamente a Triora è ambientato, anzi Triora ne è la protagonista. Perché questa scelta?
GP: Perché Triora è un luogo che è stato attraversato dalla storia ma non dal progresso invadente. Lassù ci si sente ancora legati alla natura circostante, lo si sente nella semplicità della vita delle persone che vi abitano. E’ una perla racchiusa in uno scrigno magico, e non dico in modo figurato…
FOA: Secondo te sono ancora attuali le streghe. Affascinano e/o spaventano ancora?
GP: Le streghe saranno sempre attuali finché si avrà paura del “diverso”. Ogni epoca ha le sue streghe. Ma confronto di allora mi duole considerare che adesso sembrano essercene molte di più.
FOA: Come ti comporteresti se incontrassi una strega, a meno che non sia mai successo e, in questo caso, come ti sei comportato? Continua a leggere
E dopo un lungo periodo di vacanza (beh siamo un po’ stanchini anche noi mica c’è solo Forrest Gump!!) ecco che tornano anche le interviste di Fantasy Off Air.
L’onore di aprire le danze in questo nuovo anno spetta a Gianmarco Parodi, giovane autore ligure, che con il suo Tria Ora, ci riporta fra le suggestive ambientazioni di Triora, famosa per i processi alle streghe del XVI secolo.
Gianmarco Parodi nasce a San Remo nel 1986, e si narra scriva poesie e romanzi sin da bambino. Mosso da una personalità molto sensibile è portato a essere attento a ogni minimo particolare. attratto da tutto ciò che è Arte, studia canto moderno e pianoforte, ha fatto parte di alcuni cast di musical ed è voce giuda nel complesso Spes Band, gruppo benefico dell’Associazione Spes Auser di Ventimiglia. Lo contraddistinguono le sue molteplici personalità e i suoi innumerevoli nomi, tutti nascosti all’interno di ogni suo personaggio, mentre al mondo reale regala la semplice (o quasi) identità di “Gianmarco”. Ama tradurre la vita attraverso una visione fiabesca dalla quale trae ispirazione per i suoi racconti e i suoi pensieri. Romanticamente introverso è molto geloso delle sue creazioni ma al contempo ansioso di esprimersi. Ha lunghi capelli ricci che non ha intenzione di tagliare.
Tria Ora: Due ragazzi e una notte insonne. Due caratteri e due storie che si intrecciano in una sola amicizia. La ricerca ostinata di un segreto celato da un antico borgo di montagna detto “paese delle streghe”, Triora. Una storia che si cala fin sottoterra, nel cuore pulsante della roccia, dove essa, viva testimone del passato, riposa e dove strane e potenti presenze sono sintomo di un’arcana superstizione. Tria Ora, l’antico nome, dal latino “tre bocche”. Questo il punto di partenza di un viaggio che scava non solo nella nuda terra, ma anche nei luoghi più segreti della mente e del cuore di due persone. È proprio in questi luoghi che talvolta vivono entità e sentimenti che sanno oltrepassare perfino lo spazio e il tempo.
E ora godetevi l’intervista!!!
FOA: Benvenuto a Fantasy Off Air a Gianmarco Parodi, giovane autore di Tria Ora. Per prima cosa, parlaci di te: se dovessi presentarti in poche frasi, come ti descriveresti?
GP: Ciao a tutto lo staff e grazie mille innanzitutto per questa occasione. Allora devo descrivermi… sono una persona che ama essere sempre in contatto con nuove realtà. Mi piace esplorare ogni campo possibile che sia mirato all’espressione personale. Sinceramente descrivermi non ne sarei in grado! Vedrei molte cose negative, quello è certo, sotto il manto fine di ciò che è la superficie che lascio visibile.
FOA: Cosa fai nella vita? Continua a leggere
Come vi avevamo promesso, ecco finalmente le risposte di Licia Troisi alle vostre domande.
Lo staff di Fantasy on Air ringrazia tutti gli ascoltatori ilenti e coloro che si sono invece collegati con noi durante la puntata via msn, in particolare: Didi All StAr Draghetta, Nunzia di Napoli, Rob, Serena, Simona, Saverio, Debora e Davide Caruso.
Godetevi le risposte di Licia, come abbiamo fatto noi!!
DAVIDE CARUSO: Mi chiamo Davide e sono di Parma, prima di incominciare, Le porgo i più sinceri saluti. Ho letto i Suoi libri con una media di un libro al giorno per la loro magnificenza e bellezza. Le volevo chiedere un favore: potrebbe darmi qualche dritta? Sto scrivendo un libro, uno dei tanti che spera e che probabilmente non raggiungerà mai l’orecchio o l’occhio di qualcuno, e non vorrei scrivere qualcosa di banale o troppo assurdo. La mia traccia sarebbe Fantasy, qualche consiglio sul come, quando e cosa scrivere? Se inserire storie d’amore o fare solo azione… Aspetto con pazienza l’uscita dei suoi prossimi libri. Grandi saluti, e grazie in anticipo o grazie ugualmente. Spero che non perda mai la sua grande abilità da scrittrice.
L.T.:Grazie per i complimenti!Guarda, l’unico consiglio che posso darti è quello di scrivere una storia che senti profondamente, qualcosa che hai davvero voglia di raccontare. Devi essere tu il primo a divertirti con la tua storia, o non lo farà neppure il lettore. Per il resto, nessuna storia è banale o assurda, e al contempo tutte lo sono. L’importante è soprattutto il modo in cui la racconti, l’indagine che fai sui personaggi, il punto di vista che decidi di adottare. Poi, in linea generalissima, può essere utile iniziare con un po’ d’azione, in genere serve a catturare di subito l’attenzione del lettore, ma non è una regola assoluta.
DIDI= VALENTINA: Ciao Licia sono una tua fan e dopo essere andata a vedere eclipse, sono andata a comprare il libro “La clessidra di Aldibah” sono ancora alla pag. 71 però mi piace davvero tanto sopratutto quando citi i Tokio Hotel e Johnny Depp!!! in più ho comprato anche i dannati di malva però non lo ho ancora iniziato! infine volevo chiederti una cosa: io ho 15 anni (il 31 di agosto) e anche se per mia mamma sono ancora piccola, io ho tantissima fantasia e vorrei fare un libro che parla della mia vita però in versione fantasy e avevo già un titolo, i personaggi, la trama e anche una seconda trama per fare il seguente e vorrei chiederti a che età si potrebbe scrivere un libro secondo te. Grazie di tutto. Continua a leggere
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