Paolo Agaraff uno e trino

Continuano, con qualche giorno di ritardo, i post con informazioni sugli autori che abbiamo incontrato a Lucca. Questo è dedicato a Paolo Agaraff, pseudonimo collettivo di tre autori di Ancona: Gabriele Falcioni, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini. Insieme hanno scritto romanzi, racconti e articoli per riviste nel campo del fantastico e dell’horror. Davanti ai nostri microfoni questa strana entità si è presentata nei panni di Gabriele Falcioni, ma lo spirito degli altri due è stato sempre presente. Nella ridente cittadina toscana Gabriele ha preso parte, insieme ad Alessandro Morbidelli, a una conferenza che si è tenuta domenica 31 ottobre in sala Ingellis, nella quale i due hanno spiegato come si passa dal libro al gioco e viceversa.

ovviamente è possibile riascoltare l’intervista QUI cliccando su

Fantasy On Air n°11 “1° Giorno Live From Lucca” 29/10/10

Una delle tre incarnazioni di Paolo Agaraff: Gabriele Falcioni

Paolo Agaraff: nasce tra il 1966 ed il 1969, a seguito di un lungo e travagliato esperimento di ingegneria genetica, svoltosi presso il laboratorio di Genomologia dell’Ospedale Pediatrico di Ancona. Il feto viene ospitato in successione da tre madri diverse, tre povere donne definite dalla medicina ufficiale “portatrici sane dell’insano”.

Paolo vive la sua adolescenza tormentata tra la città vecchia di Ancona e le stradine di Lagos, delle quali piace rievocare i rivoletti di fluidi organici che ne scorrevano ai lati. Qualcuno ipotizza che abbia frequentato il liceo del “rione della fettina” del capoluogo marchigiano, ma voci incontrollate lo danno per cangaceiro nel Minas Gerais. Tutti invece sono concordi nel sostenere che abbia frequentato Ingegneria Elettronica. Poiché una parte di lui rifiuta di laurearsi, potremmo definirlo “il coitus interruptus degli studi universitari”.

Il punto è che Paolo Agaraff è uno e trino. Quando provano a spiegargli che definirsi così suona male, lui se ne sbatte altamente. Quando invece gli dicono che altri prima di lui hanno fatto una finaccia, decide di dichiararsi felicemente schizofrenico e di dimostrarlo, andando a vivere in tre posti diversi contemporaneamente, dedicandosi a tre diversi lavori… tanto non dorme quasi mai. Rifiuta con energia la parola “ubiquità”, preferendole deontologicamente il termine “multitasking”. Ogni tanto recupera la sua integrità fisica e psichica in qualche birreria di Ancona o vagabondando nelle desolate lande di Internet.

Il quinto cilindro: è un pastiche fantastorico-lovecraftiano che deforma ed evidenzia gli aspetti più assurdi della realtà quotidiana, nella tradizione della fantascienza sociologica. Archeologia,  civiltà perdute, visitatori da un altro pianeta, capaci di influenzare la storia e gli eventi terrestri nel passato e nel presente. Paolo Agaraff affronta l’argomento con il suo solito stile dissacrante. Tre vecchi e terribili pensionati, già protagonisti de Le Rane di Ko Samui (Pequod, 2003) e I ciccioni esplosivi (Montag, 2009), si trovano coinvolti in trame di respiro interplanetario, scaraventati in una realtà cristallizzata al tempo della nascita dell’impero romano. I tre pensionati rischieranno la vita, l’amicizia e la sanità mentale, barcamenandosi tra alieni chitinosi, montagne impervie, cupe leggende, riti oscuri, rivoluzioni giacobine e sanguinose controrivoluzioni, scrutati dall’instancabile appendice visiva della remota Sentinella.

Autore: Paolo Agaraff

Titolo: Il quinto cilindro

Editore: Montag

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